ABSOLUTE 58 FLY – ANTEPRIMA ASSOLUTA, LA PROVA

Siamo riusciti a salirci a bordo, e a provarla, per primi. L’Absolute 58 Fly è una barca molto attesa sul mercato e molto importante per il cantiere di Podenzano che, non a caso, per il suo lancio ha organizzato un evento in contemporanea qui da noi, in Europa, e dall’altra parte del mondo, ad Honk Kong.
Ecco quindi che domani a Portopiccolo di Sistiana, a due passi da Trieste, e al Club Marina Cove di Sai Kung di Honk Kong ci sarà “l’unveling” ufficiale. Il nostro “provista” Niccolò Volpati questa mattina l’ha testata in anteprima e sulla versione “cartacea” di Barche potrete leggere nel dettaglio le sue impressioni e i suoi rilevamenti.
Ma certo non potevamo farci sfuggire l’occasione di raccontarvi, in anteprima, come è andata.
Il 58 Fly di Absolute è lungo 17,24 metri per 4,8 di larghezza e in sala macchine monta coppia dei nuovi IPS D8-800 Volvo Penta
lanciati del 2016, da 625 HP di potenza ciascuno. Il lay-out degli interni prevede tre doppie cabine, tre bagni e una cabina destinata all’equipaggio, con ingresso separato dalla plancia di poppa.
Questo 17 metri è costruito con con l’esclusivo sistema ISS – Integrated Structural Systen di Absolute. Cos’ha di particolare? Il metodo tradizionale prevede che lo scafo venga estratto dal suo stampo e che sul suo fondo venga poi poggiato quello che viene comunemente definito “vassoio”. E’ una griglia in vtr su cui vengono a sua volta inseriti i vari moduli (per esempio bagni e cabine) e gli impianti. Il passaggio successivo è l’assemblaggio della coperta, e alla fine il tutto viene chiuso.
Con l’ISS mentre lo scafo viene laminato negli stabilenti di Podenzano vengono costruiti in falegnameria gli interni su un modello, una struttura metallica che simula la barca. I vari legni, multistrati e compositi, tagliati a controllo numerico vengono uniti tra loro, resi un pezzo monolitico. Questo viene inserito nello scafo mentre è ancora nello stampo, sopra viene messa la coperta e poi vengono inseriti gli impianti e i motori. Vantaggi? Leggerezza, facilità nella lavorazione (nessuno spazio all’improvvisazione) e quindi meno ore lavoro. E poi maggiore solidità e strutturale, con zero vibrazioni e grande silenziosità interna. Sarà vero?
Ecco cosa ci ha raccontato a caldo il nostro “provista”: “In navigazione una delle doti migliori è la V di prua. All’ingresso è pronunciata, poi però cresce di volume per fornire volumi alla cabina Vip di prua. Il risultato è che fende bene l’onda senza rinunciare allo spazio per la cabina. Nel golfo di Trieste oggi con 8/10 nodi di vento e un’onda di 70 cm, prendendola di prua da “ignorante” e al massimo della velocità la coperta è rimasta completamente asciutta. Anche il parabrezza non era stato sporcato nemmeno da una goccia “.
Proseguiamo coi numeri e altre sensazioni di guida: “Al timone mi è piaciuta prima di tutto la maneggevolezza mentre per quanta riguarda le prestazioni sono ottime. La velocità massima, a 3.000 giri, è di 31 nodi con consumi che si attestano sui 210 litri/h (rumorosità 77 dbA cabina armatore e 71 in plancia). Si naviga in crociera economica a 20 nodi a 2400 giri con un consumo 144 litri/h, qui è ottimo il dato relativo alla rumorosità: 64 dbA in plancia. Si plana in 8,5” a 1900 giri (13 nodi e 98 litri/ora).”